Facebook, Instagram, LinkedIn, TikTok, Pinterest e tutte le altre piattaforme di social network sono parte della nostra realtà. Ma bisogna trovare un equilibrio e smettere di rincorrere le novità delle piattaforme
Gestire i social network: chi mi cerca?
Gestisco i social io o pago un consulente esterno?
Un metodo per iniziare
1. Scegli dove si trova la tua casa: sito web, blog, piattaforma
2. Sulle piattaforme social parti da chi sei: il contenuto
3. “O lavoro o sto su Facebook”: tempi e contenuti
4. La parte difficile del lavoro di gestire i social network: trova un equilibrio
Gestire i social network in poche parole
Gestire i social network è una delle attività che oggi rientrano nelle attività di comunicazione di base. La propria presenza digitale è un dato di fatto imprescindibile e sono rimaste poche le attività che ancora non hanno uno spazio web – sito, pagina, account.
Per quanto sia un’attività assodata e ormai data per scontata, non è ancora così semplice scegliere quanto e come un’azienda o un professionista debba investire sulla propria presenza online. È facile capirlo quando si parla di marchi importanti, già noti e che sono costantemente sotto i riflettori. Molto più complicato definirlo quando parliamo di piccole aziende, di B2B, artigiani, professionisti.
Fino a che punto spendere denaro e investire tempo? Non è un caso che molte persone dicono “Non ce la faccio, o lavoro o sto su Facebook”. Eppure tutti noi sappiamo bene che l’autenticità è una delle caratteristiche più importanti sui social e che chi vive un’azienda o un’attività è in grado di esprimerne il valore meglio di chiunque altro.
Gestire i social network: chi mi cerca?
Partiamo da un concetto di base: perché è importante la nostra presenza on line? È bene ripetercelo perché nel tempo la realtà è molto cambiate. Anni fa avere un sito web o un profilo era segno di innovazione e di essere al passo con i tempi. Oggi, invece, ciò che viene notato non è la presenza, bensì l’assenza.
Chi non c’è online, non esiste e chi è presente viene passato al vaglio di come si presenta. Un esempio di questo meccanismo lo possiamo trovare quando andiamo alla ricerca di un prodotto o di un professionista oppure incontriamo qualcuno o ancora ci viene fatta un’offerta. La prima cosa che facciamo è cercarlo sul web, ancora di più se si tratta di una persona. Cerchiamo il nome, il marchio e quante più informazioni possiamo trovare. E ciò che ci incuriosisce di più sono i profili dei social network.
La nostra presenza online, quindi, risponde prima di tutto a questa ricerca. Il modo e la coerenza con cui ci presentiamo e mostriamo la nostra immagine digitale sono determinanti per la buona o cattiva impressione che ne trae il nostro pubblico.
Gestisco i social io o pago un consulente esterno?
E questa è la domanda da 1 milione di dollari. Perché se agli occhi del pubblico un post richiede 5 minuti scarsi (e ci si diverte anche), la realtà di chi ci lavora è ben diversa. Richiede tempo, costanza, programmazione e disciplina. Pretende soprattutto una dote: la creatività. Non è raro sentir dire: “E cosa ci scrivo? Cosa dico?”.
Il tempo, in particolare, è l’elemento più critico: soprattutto quando non c’è programmazione si rischia di dedicare troppo tempo ai social, di farsi trascinare oppure di avere degli standard di riferimento troppo alti e di perdere l’utilità dello strumento. Sono tanti i manuali e gli articoli che dicono quello che si dovrebbe fare: quanti post alla settimana, le stories, le immagini da postare, le recensioni, le testimonianze, le citazioni, i video, i reel, i tutorial, le dirette, lo slide e ancora le inserzioni pubblicitarie (che tanto costano poco, si dice).
Perchè non affidare tutto a un consulente esterno? Questa può essere una soluzione, ma è bene essere consapevoli che non può sostituire il valore che può portare chi ha fondato l’azienda o ci lavora. Non è un caso che l’autenticità sia uno dei valori più importanti sui social. I collegamenti sono sempre tra persone e la nostra natura è quella di curiosare, cercare, sbirciare nelle vite degli altri (non necessariamente con malizia!) alla ricerca di storie o di qualche dettaglio che ci faccia emozionare.
Che si tratti di fare da sé o di affidare l’incarico a un esterno, gestire i social network comporta sempre un costo. Tanto vale ragionarci bene e trovare un punto di equilibrio efficace e che garantisca un altro aspetto, tanto importante quanto l’autenticità: la costanza. A cosa serve investire tanti soldi in un sito web o un profilo social se poi non abbiamo le risorse per mantenerlo nel tempo?
Un metodo per iniziare a gestire i social
Come fare, quindi, per iniziare a gestire i social network? Come prima cosa è bene sgomberare il campo da alcune idee stereotipate:
- non è necessario postare tanto e sempre
- nulla ci obbliga a essere presenti su tutte le piattaforme social
Ciò che conta è: chi è il nostro pubblico, dove si trova e come fare per essere presenti dove ci cerca. Rincorrere i trend e inseguire ogni tipo di novità sui social senza fare prima capire se ci è effettivamente utile oppure no è una perdita di tempo e soldi.
Una volta che abbiamo definito questi capisaldi – chi è il cliente e dove si attua la relazione – possiamo passare a organizzare la nostra presenza online. Per farlo è possibile attuare un piccolo metodo di lavoro basato sulle necessità e lasciare che con il tempo la presenza online cresca e si evolva insieme a noi. Parole d’ordine: autenticità ed equilibrio. Non serve strafare.
1. Scegli dove si trova la tua casa: sito web, blog, piattaforma
Esattamente come accade nella realtà, anche sul web è bene avere una casa che sia solo nostra. Un sito ampio e strutturato, un blog, una pagina con Google Sites, un WordPress gratuito: non è un problema la dimensione o la complessità, ciò che conta è che sia casa nostra e che in quelle pagine ci siamo solo noi dall’inizio alla fine.
In questo spazio metteremo i contenuti fondamentali della nostra attività e tutti gli aggiornamenti che nel tempo vorremo apportare. Da qui faremo il passaggio ai social network: condivideremo gli articoli, immagini, informazioni generali, cambiamenti, ecc.
La cura e l’attenzione per la nostra “casa” sarà la base su cui costruire tutta la nostra presenza online. È importante ricordarsi che la prima attività che una persona fa on line è la ricerca: a questa ricerca bisogna rispondere con cura. Proprio come quando accogliamo un ospite a casa.
2. Sulle piattaforme social parti da chi sei: il contenuto
Possiamo paragonare la gestione dei social network a come ci mostriamo e a ciò che facciamo quando siamo fuori casa: le nostre attività quotidiane, come ci vestiamo, i pensieri che abbiamo, le iniziative a cui partecipiamo. Non c’entra la dimensione del nostro marchio: i social sono l’ambiente in cui ci troviamo e l’aspetto che li caratterizza è proprio l’autenticità e l’adesione alla realtà. Sono questi i due fattori determinanti.
Sui social è importante essere noi stessi:
non serve rincorrere trend, caricare tanti contenuti a tutti i costi, creare materiale in più rispetto a ciò che già realizziamo quotidianamente.
L’importante è che siano veri e parlino di noi in modo curato e autentico. Chi poi ci chiamerà troverà nella realtà esattamente ciò che ha visto on line: la coerenza è un valore determinante.
3. “O lavoro o sto su Facebook”: tempi e contenuti
Fare contenuti per il web è richiede tempo e non è un’attività che viene facile a tutti. Non è così raro sentir dire: “se devo seguire i social, io quando lavoro?”. È un problema che coinvolge tutti e non è un caso che non tutti i recruiters valutino positivamente un candidato o un dipendente che ha una presenza sulle piattaforme molto assidua.
Non bisogna avere paura di non essere molto presenti sui social. Conta molto di più la coerenza del contenuto e la costanza di pubblicazione. Poco, ma buono è meglio.
Dato per assodato che ciò che andremo a pubblicare racconterà le nostre attività e come aiutiamo i nostri clienti, gestire i social network diventa un lavoro soprattutto di costanza. In pratica questo significa:
-
pubblicare anche solo una volta la settimana, tutte le settimane
-
non lasciare che a Pasqua ci siano ancora gli auguri di Natale
-
aggiornare l’immagine dei profilo affinché chi ci incontra ci possa riconoscere
-
controllare periodicamente i contatti e le informazioni di base
-
rispondere subito alle richieste di contatto e ai messaggi
La progettazione e la programmazione attraverso lo strumento del piano editoriale ci verrà in aiuto per scegliere la strada da intraprendere e facilitare le scelte sui contenuti da pubblicare.
4. La parte difficile del lavoro di gestire i social network: trova un equilibrio
Non serve fare di più, l’importante è farlo con costanza. Per riuscirci è fondamentale trovare un equilibrio: se possiamo permetterci di dedicare ai social network 2 ore alla settimana è inutile pensare di scrivere articoli, fare dirette e una stories ogni giorno, anche se qualcuno ci dice che “sui social adesso vanno solo le stories!”.
La ricerca di un equilibrio che non venga sconvolto dalle novità e dalla pressione a pubblicare data dalle stesse piattaforme social è forse la più grande forma di liberazione a cui possiamo accedere.
La presenza digitale deve essere costante, aggiornata e curata, esattamente come facciamo con noi stessi, con la nostra sede, la macchina, ecc. Deve essere in linea con noi e con il nostro marchio e brand e rappresentare noi stessi che ci evolviamo nella realtà da valutare sempre in relazione con chi è il nostro pubblico e quanto si aspetta da noi.
Gestire i social network in poche parole
La gestione dei social network sarà sempre di più parte integrante delle nostre competenze di base ed è bene che iniziamo a portare all’interno questo tipo di abilità. I consulenti esterni sono figure preziosissime che ci possono aiutare prima di tutto a imparare e a costruire la nostra immagine on-line, ma non possono sostituire la conoscenza di chi opera all’interno di un ambiente.
Trovare un equilibrio senza che i social network comportino un sovraccarico di lavoro è forse la sfida attuale più importante. Se per i grandi brand non è un problema perché lo scambio con il pubblico è molto forte, per le piccole e medie imprese, per il B2B e per i professionisti è una scelta da valutare molto bene e da costruire in prima persona.